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Il dubbio di essere omosessuale è molto più diffuso di quello che comunemente si pensa, soprattutto tra i giovani, ma non solo. Durante l’adolescenza e nelle prime fasi dell’età adulta, infatti, è possibile essere confusi sulla propria identità generalmente intesa e, quindi, anche sull’orientamento sessuale.

In alcuni casi, il dubbio di essere omosessuale rappresenta una manifestazione del disturbo ossessivo-compulsivo. In tal caso, il dubbio è un’ossessione che provoca una forte ansia ed un profondo disagio.

Gli errori che si possono fare per gestire il dubbio di essere omosessuale

Le persone che presentano questo dubbio possono reagire in tanti modi diversi.

Se vi è il dubbio e non la certezza di essere omosessuali, solitamente si cerca di avere una risposta certa e definitiva. A tal proposito, il tentativo fatto più spesso è quello di valutare le proprie reazioni fisiologiche ed emotive nei confronti di ragazzi e ragazze e di stimoli sessuali di vario tipo -come video pornografici, ma anche con esperienze sessuali dirette-. La logica alla base di questo meccanismo è: “se ho reazioni positive e forti nei confronti delle ragazze sono attratto dalle ragazze e viceversa”. In realtà non è così semplice. Focalizzare la propria attenzione sulle proprie reazioni, infatti, tende ad alterarle, rendendole tutt’altro che naturali. La confusione e la frustrazione, di conseguenza, aumentano.

Un altro tentativo frequente è il parlare con persone fidate del proprio problema per cercare delle risposte da loro. Anche in questo caso, ovviamente, è difficile che si riesca ad arrivare ad una risposta definitiva. Infatti, gli altri, anche se ci conoscono bene, possono darci soltanto dei pareri e fornirci il loro supporto. Inoltre, in alcuni casi, il parlare troppo di ciò che ci preoccupa può incrementare l’ansia e, quindi, aumentare il disagio.

Che fare, quindi, per gestire il dubbio e per agire di conseguenza?

Prima di tutto evitare di “mettersi alla prova” nei confronti di stimoli sessuali di vario tipo, ma vivere con naturalezza quello che succede nella vita quotidiana. Inoltre, evitare di parlare troppo dei propri dubbi con amici e familiari, soprattutto se ci si rende conto che con il tempo non diminuiscono.

In alcuni casi può bastare del tempo per comprendere il proprio orientamento sessuale.

In altri casi, invece, può essere necessario l’aiuto di un professionista. Con la sua guida sarà possibile prima di tutto capire se il dubbio è la manifestazione di un disturbo ossessivo-compulsivo e, in caso affermativo, curarlo. Se invece, il dubbio è la manifestazione di una reale confusione, lo psicologo può aiutare la persona a fare chiarezza. In alcuni casi da tale confusione si passa alla certezza di essere omosessuale, cosa che alcune persone possono avere difficoltà ad accettare, anche per il timore dei pregiudizi. In tal caso la terapia psicologica può aiutare la persona ad accettarsi e a gestire le difficoltà che potrebbe incontrare.

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

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