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Negli ultimi decenni la famiglia è cambiata molto, anche a causa di modificazioni sociali più generali. Si è passati dalla famiglia patriarcale a quella nucleare, si è innalzata l’età del momento nel quale i giovani lasciano la famiglia d’origine. Inoltre, sono diminuite le nascite e, quindi, il numero di figli per ogni nucleo. Un altro cambiamento forse meno evidente ma sicuramente molto importante riguarda il rapporto tra genitori e figli, che è sempre più basato sull’iperprotezione.

Come si manifesta l’iperprotezione?

Al giorno d’oggi i genitori cercano in tutti i modi di rendere semplice ed agiata la vita dei loro figli, proteggendoli il più possibile dalle difficoltà, dai problemi e dalle responsabilità quotidiane, assistendoli ed aiutandoli in molte attività e, a volte, sostituendosi a loro.

I genitori, spesso, fanno i compiti con i loro figli o comunque si preoccupano del fatto che qualcuno li aiuti e li controlli anche quando sarebbero in grado di fare tutto da soli, cercano di soddisfare tutte le loro richieste in merito agli acquisti che vogliono fare e alle attività che vogliono svolgere. Inoltre, fanno al loro posto cose che potrebbero fare autonomamente -come sistemare la propria camera-, sono disponibili in qualsiasi momento ad intervenire per gestire qualsiasi tipo di difficoltà, anche minima.

I comportamenti iperprotettivi dei genitori si possono manifestare sia nei confronti dei bambini, sia nei confronti dei ragazzi, degli adolescenti e anche dei giovani adulti.

Ovviamente non c’è niente di strano e di sbagliato nel voler aiutare i propri figli. La situazione, però, diventa problematica quando questo aiuto e questa protezione diventano eccessivi, generalizzati a qualsiasi situazione e non congruenti rispetto alle reali difficoltà e necessità di sostegno.

Perché l’iperprotezione può essere pericolosa?

Gestione delle difficoltà

I ragazzi che crescono in famiglie iperprotettive non hanno la possibilità di imparare ad affrontare gradualmente le difficoltà e gli ostacoli della vita e di sviluppare abilità e risorse fondamentali per il successo. Infatti, solo l’esperienza diretta di aver gestito delle criticità può consentire di potenziare i propri punti di forza e di accrescere la propria autostima. È la base per un sano sviluppo.

Secondo lo psicologo Goleman, l’iperprotezione è una forma di deprivazione che impedisce di gestire frustrazioni e tempeste emotive caratteristiche dell’infanzia e dell’adolescenza. Ciò ostacola lo sviluppo dell’intelligenza emotiva, che è fondamentale nella vita quotidiana di ogni persona (per approfondire l’argomento puoi leggere l’articolo L’NTELLIGENZA EMOTIVA).

Svalutare ciò che si ha

L’iperprotezione può anche indurre i ragazzi a ritenere che tutto quello che viene concesso loro, non solo a livello materiale, è dovuto e, quindi, viene dato per scontato. Questo può portare ad avanzare delle pretese sempre maggiori, ma anche a svalutare quello che si ha.

Non si tratta necessariamente di un atteggiamento prepotente e pretenzioso, ma può essere la conseguenza del fatto che quando tutto viene ottenuto con facilità perde gran parte del suo valore. Se tutto viene concesso tranquillamente, senza limiti e senza che venga in qualche modo guadagnato, può essere complesso capire quanto quelle cose sono preziose.

Decisioni

L’iperprotezione, infine, può rendere le persone insicure ed incapaci di prendere delle decisioni.

A volte si presentano dei veri e propri blocchi che impediscono di andare avanti o che portano a delegare ad altri la responsabilità di scelte personali, come quelle lavorative o relazionali.

I risultati della ricerca sull’iperprotezione

Lo psicologo Kagan ha effettuato degli studi che hanno evidenziato che nelle famiglie iperprotettive si manifestano più spesso disturbi psicologici di vario tipo -problemi d’ansia, ossessivi, fobici, depressivi, alimentari-. È possibile, quindi, che in questo tipo di famiglie esistano dei fattori che contribuiscano allo sviluppo di questi problemi.

Il comportamento iperprotettivo dei genitori nei confronti dei figli ed il tentativo di rimuovere qualsiasi ostacolo dalla loro strada viene attuato con le migliori intenzioni. Come la maggior parte delle cose, però,  se è estremo, rischia di diventare molto dannoso.

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

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Bibliografia

Goleman D. (2006). Intelligenza sociale. BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, Milano

Nardone G., Giannotti E., Rocchi R. (2006). Modelli di famiglia. Conoscere e risolvere i problemi tra genitori e figli. Tea, Milano.