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l sostegno alla genitorialità è un intervento attraverso il quale si fornisce ai genitori un aiuto professionale per risolvere i problemi nel rapporto con i figli. Essere dei bravi genitori sicuramente non è una cosa semplice. Attraverso il sostegno alla genitorialità è possibile guidare mamme e papà a rivestire al meglio questo ruolo complesso e carico di responsabilità. Un bravo genitore, infatti, dovrebbe rappresentare per il proprio figlio una guida autorevole, un punto di riferimento al quale rivolgersi nei momenti di difficoltà. Dovrebbe essere capace di gestire, inoltre, eventuali problemi nel comportamento del figlio, ad esempio il fare i capricci, l’avere un comportamento oppositivo, le difficoltà scolastiche o nel rapporto con gli altri, ecc…

Nelle situazioni difficili nelle quali non si sa cosa fare oppure sono stati fatti dei tentativi inefficaci è utile rivolgersi ad uno psicologo. L’intervento di sostegno alla genitorialità prevederà l’analisi dettagliata della situazione pero, poi, fornire delle indicazioni sulle modalità migliori per gestire la situazione.

Perché in alcuni casi è preferibile effettuare un intervento di sostegno alla genitorialità invece di cercare di cavarsela da soli?

Alcuni genitori a volte manifestano delle resistenze nel chiedere l’aiuto di un professionista, per una serie di motivi. Uno dei più diffusi è l’idea che questa scelta è la manifestazione di un’incapacità a gestire situazioni che secondo alcuni bisognerebbe saper affrontare da soli. In realtà, però, rivolgersi ad un professionista non è un indicatore di inadeguatezza. Al contrario, è un segnale di grande attenzione per il proprio figlio e del desiderio di cercare di aiutarlo al meglio.

Ci sono delle circostanze che il genitore non è in grado di affrontare da solo, ma non perché è un incapace, ma semplicemente perché non è un esperto del comportamento umano, della gestione delle relazioni e della comunicazione, della soluzione dei problemi psicologici.

Un genitore probabilmente non si sostituirebbe mai ad un dentista nel rimuovere il tartaro al proprio figlio. Non si sostituirebbe mai ad un ottico misurando la vista del figlio e controllando il fondo dell’occhio. Non si sostituirebbe mai ad un chirurgo nell’operare l’appendicite del figlio. E così via. Allo stesso modo, in determinate situazioni non dovrebbe sostituirsi allo psicologo nel cercare di risolvere problematiche comportamentali e psicologiche. Dovrebbe, invece, decidere di farsi aiutare a trovare soluzioni e ad usare al meglio le proprie risorse.

Se ci si rivolge ad uno psicologo quando il problema ha cominciato a manifestarsi da poco e, quindi, non è ancora così strutturato, spesso è possibile intervenire in modo molto rapido ed efficace, anche soltanto con pochi colloqui. Se, invece, il problema è presente già da un po’ ed è diventato piuttosto serio,  di solito è necessario più tempo e più impegno per arrivare alla soluzione.

 

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

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