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A volte le persone si chiedono se determinati comportamenti che mettono in atto o se alcune situazioni che vivono sono normali oppure no.

“Mi succede questo….è normale?”

“E’ normale che faccio così?”

“E’ normale che lui/lei ha detto/fatto…?”

Queste sono domande, in genere, nascono dall’esigenza di comprendere se è necessario agire per cercare di apportare dei cambiamenti. È molto difficile, però, fornire una risposta perché per poter rispondere bisognerebbe sapere con certezza che cos’è la normalità e cioè averne una definizione oggettiva e certa, cosa tutt’altro che semplice.

La normalità secondo la statistica

Spesso, per definire la normalità si utilizzato concetti ripresi dalla statistica. da un punto di vista statistico, ad esempio, si definisce normale ciò che fa la maggioranza delle persone, ma questo è un criterio davvero attendibile? Durante la seconda guerra mondiale, ad esempio, la maggior parte degli ufficiali tedeschi eseguì gli ordini dettati da Hitler in merito alla cattura e allo sterminio degli ebrei eppure si possono avere delle perplessità in merito al fatto che questo possa essere considerato un comportamento normale, se per normale si intende qualcosa che non deve essere cambiato.

Capita anche di sentire in televisione o di leggere sui giornali di episodi nei quali una persona è stata vittima di aggressioni, ma la maggioranza (a volte la totalità) delle persone presenti non è intervenuta per aiutarla: questo è un comportamento normale?

Quello che fa la maggioranza rappresenta davvero la normalità?

La variabilità del concetto di normalità

La difficoltà nel definire il concetto di normalità risiede anche nel fatto che non si tratta di un’idea assoluta valida per sempre e per chiunque. Quello che la maggior parte delle persone fa e considera normale cambia molto da cultura a cultura e anche in base all’epoca storica.

In alcune culture, ad esempio, si è soliti parlare con i propri parenti defunti; in altre culture questa è considerata una cosa un po’ strana.

L’omosessualità è stata considerata una malattia (quindi una cosa anormale) fino agli anni ’70, mentre oggi tutti gli esperti del settore concordano nel ritenerla una delle tante varianti della sessualità umana.

È così importante capire se un comportamento è normale?

Dal mio punto di vista chiedersi se una cosa è normale oppure no, oltre che estremamente complesso, non è neanche così utile. Quando si riflette e ci si interroga su se stessi e sulle persone con le quali si interagisce forse sarebbe più opportuno farsi altre domande e precisamente:

  • questo comportamento/atteggiamento mi provoca disagio?
  • provoca malessere alle persone alle quali tengo?
  • non provoca particolari disagi, ma è comunque una cosa che vorrei migliorare?

Se la risposta anche ad una sola di queste domande è sì, allora dovresti agire per cercare di cambiare, anche con l’aiuto di un professionista se necessario. E tieni in considerazione che le risposte possono essere estremamente soggettive e variare da persano a persona. Facciamo un esempio: la timidezza. Alcune persone la vivono malissimo perché le fa sentire insicure ed impacciate; altre persone, invece, la accettano tranquillamente perché non la considerano una caratteristica che compromette la loro vita relazionale.

 Non pensare se ciò che fai o vivi è normale oppure no, pensa se vorresti cambiarlo oppure no. 

Dott.ssa Erica Tinelli