Nel post-partum la donna può sperimentare tante difficoltà che è importante conoscere ed affrontare per salvaguardare il suo benessere e quello del bambino.
L’esperienza della maternità
La maternità rappresenta un’esperienza molto importante per tante donne. Comporta tanti cambiamenti che possono essere difficili da affrontare e che, se non gestiti adeguatamente, possono compromettere il benessere della donna e la sua capacità di prendersi cura del bambino.
Queste tematiche ancora oggi rappresentano un tabù. Spesso, infatti, si ritiene che la maternità debba essere un’esperienza totalmente positiva che deve portare con sé solo gioia. Spesso le donne si sentono in dovere di mostrarsi felici e serene e possono vivere il disagio con grande senso di colpa.
In realtà, però, per quanto un figlio possa essere stato desiderato e per quanto possa rappresentare una gioia, la maternità è un cambiamento radicale a livello biologico, psicologico e sociale. Come tutti i cambiamenti importanti, quindi, può essere anche molto stressante.
Per questi motivi l’esperienza di diventare madre può essere accompagnata da difficoltà psicologiche che possono essere transitorie o durature.
I problemi psicologici che possono insorgere nel post-partum
Molti problemi psicologici che possono presentarsi nelle neo-mamme riguardano l’ansia. Questa può essere generalizzata oppure può focalizzarsi solo su alcuni aspetti, come ad esempio la preoccupazione per la salute del bambino, per le proprie competenze genitoriali, per la propria immagine corporea.
A volte può svilupparsi anche un disturbo da attacchi di panico oppure un disturbo ossessivo-compulsivo che spesso si caratterizza per la presenza di ossessioni legate al pensiero di poter fare del male al bambino.
L’esperienza del parto in alcuni casi può anche portare allo sviluppo di sintomi tipici di un disturbo post traumatico da stress. Tali sintomi possono presentarsi anche se il parto non è stato problematico.
La depressione post-partum, infine, rappresenta il problema più diffuso e forse anche il più conosciuto. Si differenzia rispetto al maternity blues o baby blues perché quest’ultimo è uno stato di alterazione dell’umore che ha una durata limitata; solitamente non supera i 7-10 giorni. Tra i sintomi più diffusi della depressione post-partum troviamo la presenza di un sentimento di impotenza nel provvedere al bambino, il timore che possa succedergli qualcosa, l’irritabilità, la disperazione, l’esaurimento fisico, i sintomi somatici come i dolori addominali, le emicranie, le perdite vaginali, le lombalgie.
Il ruolo del supporto sociale nel post-partum
Lo stato di malessere psicologico che può sperimentare la neo-mamma non necessariamente è evidente agli altri perché spesso le donne cercano di nascondere questo disagio.
È bene tenere a mente, però, che proprio il supporto sociale di familiari ed amici è un importante fattore in grado di ridurre lo stress legato alla maternità e contribuisce ad aumentare le convinzioni di auto-efficacia, ossia la percezione della donna di essere capace di rivestire al meglio il suo nuovo ruolo di madre. In particolare, il supporto sociale riguarda la capacità di ascolto delle preoccupazioni e delle paure della donna, il mostrare attenzione e interesse verso di lei, il mostrare apprezzamento per quello che fa, il dividere i compiti domestici e l’incoraggiarla a chiedere aiuto in caso di necessità.
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Bibliografia
Zacchetti E. e Castelnuovo G. (a cura di) (2016). Psicologia clinica della depressione. Esperienze cliniche tra medicina e psicologia. FrancoAngeli, Milano.