I PRESUPPOSTI DELLA TERAPIA DI COPPIA La terapia di coppia è uno strumento importante per superare momenti di difficoltà o per risolvere problematiche più strutturate, ad esempio di tipo comunicativo. Affinchè il percorso sia davvero efficace, però, è necessario che siano presenti i presupposti della terapia di coppia.

Primo presupposto: motivazione da entrambe le parti

Innanzitutto, entrambi i partner devono essere motivati a seguire questo percorso, non necessariamente lungo, ma che richiede impegno e desiderio di lavorare per migliorarsi. Capita molto spesso che uno dei due partner prenda l’iniziativa per richiedere una terapia di coppia e che l’altro acconsenta pur non essendone così convinto, ad esempio perché pensa che non ci siano grandi questioni da affrontare oppure perché crede che lo psicologo non possa essere d’aiuto in questo. Questa situazione non è necessariamente problematica, purchè la persona “trascinata” decida  di impegnarsi nel percorso partecipando ai colloqui e seguendo le indicazioni. Se fa questo può anche mantenere il suo scetticismo, che è anche utile. Non si richiede fiducia a priori, parleranno i risultati. Se, invece, almeno uno dei due partner non è disponibile a parlare dei suoi problemi, seppur con i suoi tempi, se non vuole confrontarsi con l’altro (oppure se non vuole esporsi davanti ad un professionista), se non vuole provare a seguire neanche l’indicazione più semplice, se non si presenta agli appuntamenti o li rimanda sempre….beh, la terapia di coppia non è la strada giusta.

Secondo presupposto: riconoscere i propri limiti e desiderare il cambiamento

Un altro elemento indispensabile, probabilmente collegato al precedente, è il fatto che entrambi i partner devono riconoscere che ci sono degli aspetti del proprio comportamento che possono essere migliorati, che sono quelli sui quali si potrà lavorare con la terapia di coppia. Immaginate una situazione nella quale un uomo dichiara che non c’è niente che lui possa migliorare e che, invece, è sua moglie che deve cambiare. In questo caso qual è il senso della terapia di coppia? Perché una persona che dichiara di non voler cambiare niente dovrebbe venire in terapia? In questi casi, inoltre, capita spesso che questa posizione di non disponibilità al cambiamento venga assunta da entrambi i partner. Riprendendo l’esempio precedente, la moglie potrebbe dire che è il marito che deve cambiare il suo modo di rapportarsi con lei. È molto facile focalizzarsi sui difetti dell’altro perché così non ci si dovrà impegnare per migliorarsi. Nella terapia di coppia, però, si lavora su entrambi, altrimenti si valuta la possibilità di fare una consulenza individuale oppure non si intraprende alcun percorso.

Terzo presupposto: stima reciproca

Per arrivare a creare una relazione felice è necessario anche che tra i partner ci sia stima reciproca. Ciò vuol dire che ognuno dei due riconosce all’altro delle importanti qualità positive. Qualsiasi problema può essere risolto, ma è fondamentale avere il desiderio di farlo per poter vivere serenamente con una persona che si stima. Perché, altrimenti,  impegnarsi per stare con una persona che si disprezza o che ci è indifferente? Attenzione, però, perchè non sempre è semplice capire se si stima l’altra persona oppure no. Ci sono dei casi, ad esempio, in cui la stima viene coperta dal rancore o da altre difficoltà.

E se non sono presenti i presupposti della terapia di coppia?

Prima di tutto è bene specificare che la valutazione in merito alla presenza dei presupposti andrebbe effettuata dal professionista. Chi non conosce bene certe dinamiche e chi vi è immerso, infatti, può ingannarsi facilmente. Se non sono presenti i presupposti della terapia di coppia, è possibile valutare delle alternative. Tra queste, la principale è rappresentata dalla consulenza individuale che avrà l’obiettivo di aiutare la persona a lavorare sulle sue difficoltà.

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

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