Che cos’è il binge-eating?
Si tratta un problema alimentare che si caratterizza per la presenza di abbuffate che si alternano a periodi di digiuno o comunque di alimentazione estremamente restrittiva e nettamente al di sotto delle esigenze nutrizionali del proprio organismo.
Questa problematica si basa su un circolo vizioso per il quale nel momento in cui la persona crede di aver mangiato troppo comincia a sperimentare forti sensi di colpa, accompagnati dall’esigenza di dover in qualche modo recuperare gli eccessi ai quali si è abbandonata. Inizia così una lotta contro il cibo caratterizzata soprattutto dal controllo dei pasti successivi che a volte vengono addirittura saltati, mentre altre volte vengono organizzati in modo tale da risultare costituiti principalmente da cibi ritenuti sani e troppo ridotti in termini di quantità e di apporto calorico.
Però, è proprio il fatto di vietarsi dei cibi, che così diventano ancora più desiderabili, e di concedersi delle porzioni troppo ridotte, che fanno aumentare progressivamente la fame, che porta, prima o poi, ad una nuova abbuffata, che altro non è che il risultato della perdita di controllo a seguito di un tentativo di controllo troppo rigido.
Come si sviluppa?
A volte il binge-eating si struttura direttamente come tale, mentre altre volte rappresenta l’evoluzione di altre problematiche alimentari, come l’anoressia (restrizione estrema e continua) e la bulimia (caratterizzata, da abbuffate).
In riferimento all’anoressia, il binge-aeating può emergere quando la persona non riesce più ad astenersi continuamente e quindi sviluppa un copione per il quale alterna l’astinenza forzata alle abbuffate.
Nel caso della bulimia, invece, il binge-eating può svilupparsi dal tentativo, ovviamente disfunzionale, di riparare alle abbuffate e di avere una forma fisica migliore.
Ma come si può superare il binge-eating?
È possibile superare completamente il problema con l’aiuto di un professionista.
In particolare, tra le terapie più efficaci per il trattamento del binge-eating troviamo la terapia breve strategica, che ha come obiettivo quello di rompere questo pattern caratterizzato dall’alternanza tra restrizioni e abbuffate e di aiutare la persona a sviluppare con il cibo un rapporto piacevole, equilibrato e basato sull’autoregolazione funzionale.
Una recente ricerca (Jackson e altri, 2018) ha addirittura dimostrato la superiorità di questo approccio rispetto alla terapia cognitivo-comportamentale, spesso considerata la più efficace. Nella ricerca considerata, infatti, le donne che erano state sottoposte alla terapia breve strategica mostravano un miglioramento maggiore in riferimento alla riduzione delle abbuffate, alla perdita di peso e al mantenimento di questi importanti risultati nel tempo rispetto a coloro che erano state trattate con la terapia cognitivo-comportamentale.
3884462095
erica.tinelli@hotmail.it
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Bibliografia
Nardone G. e Valteroni E. (2017). Anoressia giovanile. Ponte Alle Grazie, Milano.
Jackon J. B., Pietrabissa G., Rossi A., Manzoni G. M., Castelnuovo G., (2018).
Brief strategic therapy and cognitive behavioral therapy for women with binge eating disorder and comorbid obesity: A randomized clinical trial one-year follow-up. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 86 (8).