Che cos’è l’ipocondria?
L’ipocondria è un problema che si caratterizza per la presenza di un’eccessiva paura nei confronti delle malattie.
Chi soffre di ipocondria tende ad interpretare ogni più piccola sensazione del proprio corpo come il possibile sintomo di una malattia, spesso anche grave. Ecco allora che, ad esempio, un leggero mal di testa può far sorgere immediatamente il dubbio di avere un tumore al cervello. Un’accelerazione del battito del cuore potrebbe essere interpretata come indicatore di una malattia cardiaca. Un momento di affanno potrebbe generare il grande timore di avere una malattia che ha colpito l’apparato respiratorio. E così via.
L’ipocondria si struttura come problema invalidante a causa della presenza di una serie di tentante soluzioni disfunzionali che descriverò brevemente.
L’ascolto del proprio corpo
La tentata soluzione principale dell’ipocondria di solito è rappresentata dall’ascolto costante dei segnali provenienti dal proprio corpo per cercare di individuare indicatori di possibili malattie.
L’aspetto problematico di questo comportamento è legato soprattutto al fatto che la focalizzazione dell’attenzione sui segnali del proprio corpo in genere produce un’amplificazione ed un’alterazione degli stessi. Chi si focalizza sul battito del proprio cuore e cerca di controllarlo può produrre, involontariamente, delle alterazioni; così come chi si concentra sulla propria respirazione può renderla difficoltosa. Ecco allora che ci si trova in una situazione paradossale nella quale il tentativo di controllo sul proprio corpo produce un incremento dei sintomi tanto temuti ed aumenta, quindi, la paura.
L’ipocondriaco cerca dei sintomi, ma in realtà è lui che spesso li crea.
Richiesta di aiuto e rassicurazioni
Chi soffre di ipocondria, spesso, ricerca costantemente delle rassicurazioni sulla propria salute facendo visite mediche ed esami diagnostici di vario tipo. In questo caso si tratta di una tentata soluzione che nel breve periodo può avere degli effetti benefici nel senso che lì per lì la persona può tranquilizzarsi per un po’.
In genere, però, ben presto la persona comincia ad essere nuovamente tormentata da vari dubbi, come l’idea di non aver fatto tutti gli esami necessari oppure la paura di poter avere una malattia che è difficile da rilevare con i vari strumenti diagnostici, timore che può essere estremamente subdolo e complesso da gestire.
Parlare del problema, evitare e prendere precauzioni
Può essere presente anche la tendenza a parlare sempre con familiari ed amici delle proprie paure, al punto tale che questo può diventare il principale argomento di conversazione. In questo modo le proprie paure e ansie vengono amplificate enormemente ed il problema peggiora.
Infine, la persona può attuare una serie di evitamenti e di precauzioni che rappresentano delle limitazioni che possono diventare sempre più gravi ed invalidanti. Ad esempio, alcune persone cessano o riducono la propria attività sportiva per timore che questa possa provocare dei problemi o aggravare delle malattie già presenti.
La terapia breve strategica per il trattamento dell’ipocondria
Sono proprio le tentate soluzioni descritte che se ripetute nel tempo che fanno sì che a partire da piccoli timori o dubbi in merito alla propria salute si possa arrivare all’instaurarsi di un problema serio e sempre più difficile da gestire, che è l’ipocondria.
Per questo motivo, la terapia breve strategica, attraverso l’uso di una serie di tecniche efficaci, ha come obiettivo quello di far in modo che questi comportamenti vengano gradualmente interrotti. La persona sarà guidata a sviluppare un contatto sereno con le proprie sensazioni corporee e non avere più delle paure estreme ed invalidanti, che a volte lei stessa riconosce come eccessive, ma che non sa come affrontare.
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erica.tinelli@hotmail.it
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Bibliografia
Bartoletti A. e Nardone G. (2018). La paura delle malattie. Psicoterapia Breve Strategica dell’Ipocondria. Ponte alle Grazie, Milano.