Tutti sappiamo che il comportamento alimentare non dipende esclusivamente dalle necessità nutrizionali dell’organismo, ma è influenzato anche da altre variabili di natura psicologica e sociale. Per potersi mantenere in forma, quindi, è necessario anche prestare attenzione a questi aspetti. Ecco 3 importanti principi di psicologia dell’alimentazione da non dimenticare mai.

La restrizione eccessiva è un tentativo di controllo che porta alla perdita di controllo

La maggior parte delle diete si basa sulla riduzione dell’apporto calorico e sull’eliminazione dei cibi eccessivamente calorici e dannosi, come ad esempio i dolci. Vietarsi alcuni cibi, però, di solito porta a percepirli come ancora più desiderabili. Infatti, molto spesso, dopo un periodo nel quale si è sottoposta alla restrizione, la persona cade nell’alimentazione incontrollata, che solitamente ha come protagonisti proprio i cibi vietati ma tanto desiderati.

Qualsiasi dieta efficace, quindi, non deve essere eccessivamente restrittiva e rigida. Ad esempio, chi ama i dolci dovrebbe continuare a concederseli per evitare una perdita di controllo colossale con effetti fisici e psicologi devastanti. E’ preferibile, quindi, seguire un’alimentazione più equilibrata.

Ricercare il piacere nell’alimentazione

Il piacere è fondamentale per l’uomo che, infatti, orienta i suoi comportamenti alla ricerca di questa sensazione che dovrebbe essere sempre tenuta in considerazione, anche in riferimento al contesto alimentare. È importante ricercare il piacere non soltanto evitando di vietarsi cibi piacevoli, ma facendo ulteriori passi. Per recuperare un rapporto equilibrato con il cibo la persona dovrebbe evitare di mangiare quello che capita o quello che è più veloce da preparare, ma pensare ai cibi più desiderati ed organizzarsi per prepararli nel modo che preferisce.

La ricerca del piacere, poi, non dovrebbe riguardare solo i cibi, ma anche la cura di tutta una serie di aspetti più di contorno, come ad esempio il modo di disporre il cibo nel piatto, il modo di apparecchiare, il mangiare lentamente, la scelta dei luoghi e della compagnia.

Evitare l’uso del cibo come consolazione

Alcune persone non mangiano solo per fame e per piacere, ma anche per trovare una compensazione ai fastidi e allo stress della vita quotidiana. In questi casi il cibo diventa uno sfogo, un modo per cercare di sedare i dispiaceri, le preoccupazioni, le emozioni particolarmente intense. In tali situazioni il rapporto con il cibo può diventare disfunzionale. Diventa fondamentale, quindi, interrompere questo circolo vizioso e lavorare sull’apprendimento di abilità legate alla gestione dello stress e della frustrazione.

Dott.ssa Erica Tinelli

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erica.tinelli@hotmail.it

Bibliografia

Nardone G. (2007). La dieta paradossale. Ponte alle Grazie, Milano.