Chiunque conosce, seppur in modo generico, i problemi alimentari. C’è chi li ha vissuti in prima persona, chi ha un familiare oppure un amico che ne sofferto che ne ha sofferto. C’è anche chi ne ha solo sentito parlare, ma comunque sa che esistono.

Ma cosa ti viene in mente esattamente quando pensi ai problemi alimentari? 

Probabilmente la maggior parte delle persone pensa a chi mangia pochissimo oppure a chi, invece, fa delle grandi abbuffate. A qualcuno potrebbe venire in mente anche l’alternanza tra periodi di abbuffate e periodi di grandi restrizioni o addirittura di digiuni.

Queste problematiche, poi, possono essere accompagnate anche dall’uso di lassativi, dal vomito indotto, dall’esercizio fisico eccessivo per recuperare eccessi reali o presunti.

Tutti i problemi alimentari possono avere una grande influenza sulla forma fisica provocando, ad esempio, l’eccessiva magrezza oppure il sovrappeso.

I problemi alimentari accennati, però, rappresentano solo alcune delle difficoltà che le persone possono avere con il cibo. Probabilmente si tratta dei problemi più gravi e forse anche dei più diffusi, ma sicuramente non sono gli unici.

Problemi meno evidenti

Esistono, infatti, tante altre situazioni nelle quali le persone hanno un rapporto poco equilibrato con il cibo, anche in assenza di veri e propri disturbi.

È il caso, ad esempio, di chi ha una buona forma fisica e non attua comportamenti distruttivi (come il vomito autoindotto o le abbuffate), ma comunque presenta comportamenti troppo rigidi ed inflessibili nei confronti del cibo. Alcune persone sentono l’esigenza di pianificare nei minimi dettagli ed in modo ossessivo ogni pasto, sperimentando grandi sensi di colpa al minimo sgarro.

Altre persone si vietano sistematicamente dei cibi pensando, senza alcun valido fondamento, che siano nocivi sempre e comunque. Proprio a causa di questo divieto sistematico a volte potrebbero non resistere alla tentazione di mangiarli, magari anche in quantità superiore a quella che avrebbero mangiato se avessero inserito questi alimenti nel regime alimentare quotidiano.

Da non dimenticare, poi, chi usa il cibo come forma di sfogo e di compensazione dai vari dispiaceri e fastidi.

Questi sono solo alcuni dei tanti esempi di situazioni nelle quali le persone non vivono piacevolmente ed in modo funzionale il rapporto con il cibo.

In alcuni casi questi comportamenti potrebbero rappresentare l’inizio di un problema alimentare che, con il tempo, si strutturerà in un disturbo sempre più grave e complesso.

In altri casi, invece, possono essere dei residui di un precedente problema alimentare non completamente risolto.

Infine, a volte, questi modi di fare possono rimanere stabili nel tempo e non sfociare in problemi più seri. In questi casi rappresentano comunque una notevole limitazione perchè impediscono alla persona di avere un rapporto sereno con il cibo.

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

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