L’umorismo in psicoterapia può rappresentare un’importante risorse che può assolvere a varie funzioni. Ecco le principali
Usare l’umorismo in psicoterapia per creare e rafforzare la relazione terapeutica
In alcuni momenti qualche sorriso o qualche battuta può servire a rompere il ghiaccio, a mettere la persona a suo agio, a creare un legame. Questo può essere particolarmente vero nelle fasi iniziali di un percorso terapeutico.
Si tratta di momenti che possono essere anche molto delicati perché la persona deve esporsi e raccontare i suoi problemi. Farlo in un contesto reso più sereno e meno teso dall’umorismo a volte può essere più semplice.
Toccare temi delicati in modo scherzoso
L’umorismo permette anche di affrontare temi delicati con un atteggiamento scherzoso, che non vuol dire essere superficiali. A volte le persone hanno difficoltà a parlare di alcuni argomenti. In queste situazioni un pizzico di umorismo può essere d’aiuto. Può permettere di dire cose che non si riuscirebbero a dire con un atteggiamento completamente serio. Infatti, l’umorismo spesso non viene utilizzato solo dai terapeuti, ma anche dai pazienti per stemperare la tensione.
L’umorismo può servire anche a fare dei commenti e delle osservazioni che per la persona possono essere difficili o fastidiosi da ascoltare e da accogliere, ma che sono doverose da un punto di vista terapeutico.
Esasperare punti di vista disfunzionali
In alcuni casi la sofferenza delle persone è legata al fatto che hanno delle convinzioni sbagliate o disfunzionali, ma che risultano difficili da modificare perché sono molto rigide ed inflessibili. Tentare di modificare queste credenze in modo razionale è spesso inefficace, mentre può essere molto utile utilizzare degli stratagemmi paradossali ed umoristici.
Ecco un esempio tratto da un articolo del 2007 di Giorgio Nardone e Claudette Portelli (vedi sotto). Il terapeuta sta facendo una seduta con una paziente ipocondriaca che, nonostante le rassicurazioni mediche, è convinta di avere una grave malattia ed è dispiaciuta perchè nessuno le crede. Il terapeuta, invece che cadere nel tranello della rassicurazione e dell’uso della logica razionale, comincia a dire che effettivamente anche secondo lui la paziente soffre di una grave malattia e che vede i segnali del grave peggioramento proprio in quel momento. Poi chiede alla paziente: “ti stai sentendo male, vero?”. La paziente inizia a cambiare prospettiva e chiede “ma dottore, è veramente sicuro? Ma allora perché tutti gli esami medici non hanno evidenziato problemi? Ma io non mi sento male in questo momento”. Il terapeuta inizia a sorridere e la paziente continua a mettere in discussione la credenza rigida di essere malata.
I rischi dell’uso dell’umorismo in psicoterapia
Come tutti gli interventi terapeutici, anche l’umorismo deve essere utilizzato in modo opportuno. In caso contrario, infatti, si corre il rischio di offendere la persona, di non farla sentire compresa, di incrinare la relazione terapeutica. L’umorismo deve essere usato nel momento giusto e nel modo giusto.
“Se siete seri siete bloccati. L’umorismo è la via più rapida per invertire questo processo. Se potete ridere di una cosa, potete anche cambiarla” Richard Bandler
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Per approfondire
Nardone G. e Portelli C. (2007). L’usage de l’humor et d’autres actes créatifs comme véhicule de changement eb thérapie stratégique brève. Cahiers critiques de thérapie familiale, 39(2), 83-92.