L’ipersocialità è la ricerca costante e spasmodica di contatti con molte persone.

Le persone ipersociali solitamente tendono a ricercare nelle relazioni appoggio, sostegno, ma anche consenso in termini di conferma della propria desiderabilità. Provano, di fatto, a piacere agli altri a tutti i costi.

Il ruolo della tecnologia

L’ipersocialità oggi si esprime molto anche attraverso la tecnologia in quanto i social network potenziano la possibilità di entrare in contatto con altre persone

Internet, però, se non usato adeguatamente può diventare anche problematico. Spesso, ad esempio, il mondo virtuale diventa un sostituto del mondo reale in quanto per certi aspetti è più facilmente accessibile e protegge dai rischi e dalle difficoltà che possono presentarsi nell’esposizione reale. Quando il mondo virtuale non è un facilitatore delle interazioni reali, però, protegge da alcune difficoltà, ma priva anche di tanti piaceri. Può diventare, quindi, una prigione dalla quale può essere molto complicato uscire. 

I rischi dell’ipersocialità

Oltre alle possibili problematiche dell’ipersocialità virtuale, esistono anche altri rischi.

Chi insiste nell’ottenere riconoscimento e supporto, spesso, può arrivare ad ottenere esattamente l’effetto opposto perché può rendersi antipatico o addirittura insopportabile e, proprio per questo, può essere rifiutato e allontanato.

Un altro rischio dell’ipersocialità è quello di cadere nella trappola della prostituzione relazionale che porta le persone a soddisfare il più possibile le richieste e le aspettative degli altri per essere accettate. Facendo così, però, si arriva a trascurare completamente se stessi ed i propri bisogni che vengono, quindi, accantonati o addirittura dimenticati. Non sempre si sceglie consapevolmente di applicare questo copione che, infatti, spesso è automatico ed inconsapevole.

Il paradosso dell’ipersocialità

Chi viene respinto costantemente rimane da solo e deve anche gestire le ferite derivanti dal rifiuto.

Chi, invece, si fa accettare per quello che fa è comunque solo. Nessuno lo conosce e lo comprende realmente e non vive l’esperienza di essere accettato ed accolto per quello che è.

L’ipersocialità, spesso, viene considerata l’opposto della solitudine in quanto viene ricercata da chi non vuole stare da solo. In realtà, però, può accadere che una fuga inadeguata dalla solitudine conduca proprio alla solitudine; anzi, può condurre ad uno stato di solitudine ancora peggiore di quello che si teme.

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

Per approfondire

Nardone G. (2020). La solitudine. Capirla e gestirla per non sentirsi soli. Ponte alle Grazie, Milano.