Come si manifesta il copione della crocerossina?

La crocerossina è una persona che aiuta gli altri in modo esasperato ed eccessivo, mettendo da parte le proprie esigenze ed i propri bisogni. Per questo può apparire anche molto trascurata: è così tanto assorbita dalla cura dell’altro, da spendere tutte le sue energie ed il suo tempo in questo compito. Tuttavia, questo di solito non le provoca un grande disagio perché si tratta di un qualcosa che la appaga.

Alla base di questo copione comportamentale, infatti, vi è il piacere di sentirsi non solo utile, ma addirittura indispensabile ed insostituibile per qualcuno che ha problemi e che è percepito come bisognoso di accudimento. Questo piacere è preponderante rispetto alla fatica del ruolo.

La crocerossina, quindi, è portata a legarsi a persone con difficoltà e con problemi da risolvere. Può trattarsi di qualcuno con seri problemi fisici, di qualcuno che è uscito da poco da relazioni che l’hanno devastato, di persone con problemi economici, lavorativi, familiari, di tossicodipendenza … o anche semplicemente di qualcuno che è -o appare- fragile.

La crocerossina non è necessariamente una donna; il copione può riguardare anche gli uomini.

Quale trappola nasconde questo copione?

Il ruolo della crocerossina si esplica nell’aiuto. Le relazioni che instaura si basano su una dinamica di continuo supporto al bisognoso. Quando la persona accudita risolve i suoi problemi o guarisce dai suoi malesseri, di solito, la relazione finisce. Viene meno, infatti, l’elemento essenziale sul quale si era basato il rapporto.

Il “malato” è ora una persona indipendente e la crocerossina non è più indispensabile. Questo le può provocare un grande malessere e smarrimento derivante dall’idea per la quale “io ti ho aiutato, tu mi devi amare”.

Con il tempo, solitamente succede che la crocerossina torna a rifugiarsi nel ruolo che ricopre al meglio, quello di salvatrice di qualcuno che sparirà non appena starà bene. Una condanna destinata a ripetersi.

Come uscirne?

Essere condotta a capire, ma soprattutto a sentire emotivamente, la disfunzionalità del copione irrigidito e degli esiti che produce, può essere d’aiuto. La crocerossina, infatti, gradualmente, può sviluppare reazioni avversive nei confronti di un modello relazionale che per lei è connotato dal piacere. Non deve considerare, quindi, solo il piacere dell’essere indispensabile, ma le conseguenze che questo comporterà.

La crocerossina, inoltre, dovrà essere guidata anche a diluire l’eccesso di disponibilità verso gli altri, sempre in modo graduale e congruente alle sue caratteristiche per aggirare la resistenza al cambiamento.

Come avviene per qualsiasi copione irrigidito, anche la crocerossina dovrà imparare ad interpretare copioni relazionali diversi. Questo non deve essere fatto nell’ottica di sopprimere completamente il copione disfunzionale e di sradicare la personalità, ma con l’obiettivo di aggiungere delle varianti congruenti che permettono di rendersi più flessibili. Un copione comportamentale, infatti, diventa patologico e provoca sofferenza solo quando è irrigidito e portato all’eccesso.

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

Per approfondire

Muriana E., Verbitz T. (2021). Le relazioni dipendenti. Quando l’altruismo diventa patologico. Alpes Italia, Roma.

Nardone G. (2010). Gli errori delle donne (in amore). Ponte alle Grazie, Milano.