Oggi ti parlo di P., un uomo di circa quarant’anni che da un paio di anni soffriva di attacchi di panico. Come accade molto spesso, anche per lui il problema era peggiorato nel corso del tempo e gli attacchi di panico erano diventati sempre più frequenti ed intensi.

Si sentiva al sicuro soltanto a casa e per questo cercava di restarci il più possibile. Non usciva nemmeno per andare a lavoro visto che aveva la possibilità di lavorare da casa.

Dopo un po’ di tempo, però, questa situazione ha iniziato ad essere troppo pesante per lui. Infatti, non si sentiva libero di scegliere e di vivere come voleva. Si sentiva al sicuro, ma anche molto limitato e depresso. La sua casa era diventata anche la sua prigione, una prigione sempre più opprimente che si era costruito da solo senza rendersene conto.

Ma dalle prigioni costruite dal panico è possibile uscire con le giuste strategie e la giusta determinazione.

Oggi P. è più o meno a metà del mio percorso “no al panico sì alla vita” ed ha iniziato a fare dei cambiamenti molto importanti. Ha ripreso a fare tante cose che non faceva da un po’. Per esempio ha iniziato ad andare in ufficio oppure a fare la spesa o a fare delle passeggiate. Diversamente da quello che succedeva all’inizio in cui faceva un po’ fatica a dare queste cose, oggi le cose iniziano a diventare più semplici e naturali. L’altro giorno, per esempio, di punto in bianco ha deciso di vestirsi e di andarsi a fare una bella passeggiata nel bosco senza particolari ansie e preoccupazioni. P. deve fare ancora dei passi avanti, ma è sulla strada giusta.

La sua storia dimostra che superare completamente gli attacchi di panico è possibile, anche quando la situazione di partenza sembra disperata.

Dott.ssa Erica Tinelli