Gli attacchi di panico sono in qualche modo connessi alla tendenza eccessiva ed estremizzata a voler controllare le cose. Non possiamo controllare sempre tutto quanto. Le nostre abilità di controllo hanno dei limiti e ci sono cose che più cerchiamo di controllare e più ci sfuggono.

Se ci pensi bene sicuramente ti verrà in mente qualche esempio di situazione nella quale hai provato a controllare le cose, per esempio organizzandoti molto bene, ma è andata peggio di altre volte in cui, invece, ti sei organizzato un po’ peggio o sei stato più sbrigativo e ti sei lasciato meno tempo a disposizione. 

Chi soffre di panico in genere cerca di controllare in modo esasperato i propri pensieri e i propri sintomi connessi alla paura. A causa di questo tentativo di controllo estremizzato finisce per esasperare le sensazioni di disagio.

Per esempio, c’è chi cerca di controllare il battito del cuore che sembra stia andando troppo velocemente. Così facendo può finire per farlo battere ancora più forte e ancora più velocemente.

C’è chi cerca controllare in modo estremizzato la respirazione e proprio per questo può alterarla creando difficoltà a respirare, mal di testa, vertigini, ecc.

Molte persone, poi, cercano di controllare la paura dicendosi che andrà tutto bene e proprio per questo  finiscono per amplificare la paura stessa.

Sono tutti tentativi di controllo che se estremizzati non solo soltanto inutili, sono anche dannosi. Per questo con le persone che partecipano al mio percorso online “no al panico sì alla vita” lavoriamo molto su questi aspetti rendendo il tentativo di controllo meno estremizzato e più flessibile.

In genere, infatti, le cose portate all’eccesso sono dannose, incluso il tentativo di controllo.

Cosa accadrebbe se nel momento in cui inizia a salire l’ansia che rischia di trasformarsi in panico le persone che soffrono di questo problema smettessero di esercitare questo tentativo di controllo eccessivo e dannoso?

Dott.ssa Erica Tinelli