Lo so, il senso comune dice che parlare dei nostri malesseri, panico incluso, fa bene; ma il senso comune spesso sbaglia. 

Una delle cose sulle quali lavoro con le persone che partecipano al mio percorso online “no al panico sì alla vita” riguarda l’importanza di smettere di parlare con amici e familiari del panico e dell’ansia.

Ogni volta che ne parli, infatti, concentri la tua attenzione e le tue energie sui problemi e sulle difficoltà che, nella tua testa, diventano sempre più grandi ed insormontabili. E se percepisci un problema come sempre più grande la tua ansia non può che aumentare. Quando le parli rendi le tue paure un po’ più reali per il fatto che le condividi.

Per esempio, se parli della tua paura di uscire di casa da solo il tuo timore crescerà… anche quando lì per lì ti sembra di stare meglio perchè ti sembra di esserti sfogato.

Una soluzione davvero efficace non funziona sul momento o per un breve periodo di tempo. Una soluzione efficace risolve il problema complessivo sul lungo termine.

E l’obiettivo non è sfogarti, ma superare l’ansia e il panico.

Quando ne parli, inoltre, corri il rischio che gli altri, con le migliori intenzioni, ti dicano qualcosa che può farti agitare ancora di più.

Quindi se smetti di parlare di ansia e panico le tue preoccupazioni diminuiranno. E’ già successo a tutte le persone che lavorano con me e che in genere rimangono molto stupite di questo risultato.

Di solito le persone sono abituate a pensare che parlare permette di tirare fuori le cose e di averle meno in testa, ma è vero esattamente il contrario. Se ne parli sicuramente ci pensi e ci ripensi, fino a renderla un’ossessione. Non puoi non pensare ad una cosa della quale stai parlando.

Non è solo il pensiero che influenza il nostro comportamento. E’ anche il comportamento che influenza il pensiero.

Smettere di parlarne da solo non è sufficiente a risolvere il problema, ma in genere consente di ottenere dei miglioramenti.

Dott.ssa Erica Tinelli