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Erica Tinelli

Psicologa a Roma, Viterbo e Online

LA COLTIVAZIONE DEL PIACERE

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“Nessuno può vivere senza il piacere”
 
Sant’Agostino

Molte persone tendono a focalizzarsi sullo svolgimento dei propri doveri, trascurando, invece, il piacere. Basti pensare al modo di dire “prima il dovere e poi il piacere” che per molti rappresenta un punto di riferimento quotidiano.

Sicuramente nella vita ognuno di noi ha molti doveri. Non si può fare sempre e soltanto ciò che si vuole perchè ci sono degli obblighi di vario tipo da rispettare. Non sempre, però, i doveri devono avere la precedenza sui piaceri, anche perché la lista delle che cose da fare spesso è molto lunga ed aspettare che termini prima di poter fare qualcosa di piacevole sarebbe controproducente per il proprio benessere ed anche per la propria produttività.

Anche il piacere è una dimensione fondamentale della vita e deve essere adeguatamente coltivato. Non si può pensare di vivere serenamente senza prestare la dovuta attenzione a questo aspetto. Come fare?

Inserire il piacere ovunque

La prima cosa da fare per coltivare il piacere è ricercarlo o crearlo in tutte le attività, anche quelle che sono noiose o stressanti. Ad esempio, se una persona non vuole andare a lavoro ma ama camminare potrebbe decidere fare una bella passeggiata prima di andare in ufficio per predisporsi al meglio a quello che l’attende. Se una persona considera noiosi i lavori domestici, potrebbe decidere di farli ascoltando una musica che le dà la carica o che la rilassa.

È possibile anche concedersi un piccolo premio dopo aver fatto qualcosa che sembrava davvero pesante e che (forse) si rimandava da un po’ di tempo.

Creare spazi di piacere e relax

Ricercare e creare il piacere in ogni attività, però, non è sufficiente. Il piacere, infatti, non deve essere un aspetto secondario della nostra vita ed ha anche bisogno, quindi, di spazi esclusivi.

Ogni giorno, quindi, bisognerebbe ritagliarsi almeno qualche piccolo spazio di piacere e relax, nel quale fare solo ciò che si vuole, anche quando i doveri non sono finiti.

La scelta di cosa fare è molto soggettiva. Alcune persone trovano piacevole passeggiare, altre leggere, altre cucinare, altre ascoltare la musica. C’è, poi, anche chi è così poco abituato a dedicarsi al proprio piacere da non sapere cosa fare e allora dovranno esplorare varie possibilità.

Questo spazio quotidiano piacevole è importante perché consente di rigenerarsi, recuperando le energie che consentono di svolgere al meglio anche i propri doveri. E se per  ritagliarsi uno spazio quotidiano di piacere è necessario rinunciare o rimandare lo svolgimento di un dovere, magari anche piccolo, non è una tragedia.  Anzi, potrebbe essere un utile allenamento progressivo per accettare il fatto che non possiamo essere perfetti e che non possiamo pretendere da noi l’impossibile.

Capire quando i piaceri devono avere la priorità

Proprio in virtù del fatto che il dedicarsi ai piaceri può avere un potere rigenerante molto importante, è fondamentale comprendere quando questo deve essere sfruttato al massimo. Ci sono, infatti, situazioni nelle quali sarebbe opportuno mettere i piaceri completamente davanti ai doveri e cioè quando ci si trova in uno stato di tristezza o in una situazione nella quale qualcosa non è andato come avremmo voluto. In questi casi il modo migliore per ripartire potrebbe essere proprio quello di dedicarsi a qualcosa che piace per acquisire serenità ed energia. Dedicarsi subito ai doveri, invece, potrebbe essere frustrante e potrebbe rendere le persone ancora più tristi.

Non sottovalutate l’importanza ed il potere del piacere. Ricercatelo e coltivatelo al meglio. 

 Dott.ssa Erica Tinelli