CHIEDERE AIUTO: UNA RISORSA O UNA TRAPPOLA?
Perché chiedere aiuto è importante?
Chiedere aiuto agli altri quando si è in difficoltà può consentire di superare degli ostacoli importanti che altrimenti non potrebbero essere superati o che richiederebbero degli sforzi enormi, provocando stress e frustrazione, oltre che un fallimento molto probabile.
Molte persone si vergognano di chiedere aiuto perché lo considerano un atto di debolezza, una cosa di cui vergognarsi. In realtà, ci vuole molta più forza e più coraggio ad ammettere i propri limiti e le proprie difficoltà piuttosto che a rimanere in uno stato di apparente autonomia, ma nel quale si è completamente passivi e bloccati o nel quale si continuano ad applicare strategie sbagliate. Esistono dei problemi e delle situazioni che non puoi gestire da solo in modo efficace: o ti tieni il problema o chiedi aiuto.
Quando la richiesta di aiuto può diventare una trappola?
Come tutte le cose portate all’estremo, anche la richiesta di aiuto agli altri, se generalizzata a molte situazioni e se molto frequente ed eccessiva, può diventare problematica.
Chiedere aiuto quando non serve
L’aiuto è inopportuno e nel lungo periodo può diventare molto dannoso quando viene richiesto nei casi in cui la persona sarebbe perfettamente in grado di affrontare da sola la situazione, anche se con un po’ di ansia e di indecisione, ma preferisce appoggiarsi ad altri, come se ricercasse costantemente una stampella della quale, in realtà, non ha affatto bisogno.
Molte situazioni, soprattutto quando sono nuove e vengono affrontate per le prime volte, possono causare un po’ di paura e di insicurezza. Se, però, non si tratta di emozioni invalidanti e se la situazione non è oggettivamente insormontabile è bene sforzarsi un po’ per affrontare da soli ciò che si teme. La richiesta di aiuto deve subentrare quando ci si rende conto che non si riesce ad affrontare qualcosa. Se non si prova e si rinuncia a prescindere, non si potrà mai sapere se si è capaci di superare da soli l’ostacolo oppure no.
La delega
La richiesta d’aiuto diventa disfunzionale anche quando si trasforma in una vera e propria delega nella quale la persona coinvolta si sostituisce completamente al diretto interessato nello svolgimento di determinati compiti. L’aiuto, anche quando legittimo, dovrebbe prevedere un sostegno per aiutare la persona ad individuare le giuste strategie e a sviluppare le proprie risorse per affrontare al meglio ciò che teme o che le rimane complicato.
Nel caso di una delega ad amici o familiari la persona viene privata della possibilità di imparare a fronteggiare le difficoltà e, con il passare del tempo, diventa sempre più incapace di gestirle autonomamente. Questo ha un impatto negativo anche sull’autostima. Quando si chiede e si riceve aiuto, infatti, si ricevono contemporaneamente due messaggio. Il primo, positivo, è “ti aiuto perché ti voglio bene, ti proteggo”. Il secondo, implicito, è: “ti aiuto perché da solo/a non potresti farcela”. Questo secondo messaggio, se ripetuto frequentemente, può diventare davvero molto potente e compromettere lo sviluppo delle proprie abilità ed il proprio benessere. La richiesta di aiuto, infatti, è uno dei meccanismi che può contribuire allo sviluppo ed al mantenimento di molte problematiche psicologiche, come ad esempio le fobie, i disturbi compulsivi, la depressione, l’ipocondria.
Attenzione, quindi, a chiedere aiuto nei momenti e nei modi giusti per non trasformare una risorsa fondamentale in un limite che imprigiona.
3884462095
erica.tinelli@hotmail.it
Se ti è piaciuto questo articolo potrebbe interessarti anche:
“NON CI VADO!”/“NON LO FACCIO!”: QUANDO L’EVITAMENTO DIVENTA UNA PRIGIONE
RESILIENZA: COS’E’, A COSA SERVE E COME SI PUO’ SVILUPPARE
Bibliografia
Nardone G. (2013). Psicotrappole ovvero le sofferenze che ci costruiamo da soli: imparare a riconoscerle e a combatterle. Ponte alle Grazie, Milano.