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Erica Tinelli

Psicologa a Roma, Viterbo e Online

LAMENTARSI TROPPO FA MALE

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A chi non è mai capitato nella vita di lamentarsi?

I motivi per i quali ci si lamenta possono essere i più disparati. Possono esserci problemi a lavoro, con il partner, con la famiglia, con gli amici, difficoltà a portare avanti un progetto o un’attività, difficoltà economiche, conflitti, imprevisti o anche semplicemente giornate storte.

Anche le modalità con le quali ci si lamenta possono essere diverse. Ad esempio, c’è chi si lamenta con chiunque e chi soltanto con alcune persone. C’è chi assume un atteggiamento più triste e passivo e chi è più rabbioso. E così via.

Ma, al di là, di queste differenze, tutti, chi più e chi meno, tendono a lamentarsi almeno qualche volta.

La lamentela è molto diffusa perchè ha una funzione molto importante: consente alle persone di esprimere il proprio disagio e di sfogarsi.

Quando lamentarsi diventa inutile e problematico?

Si viene a creare una condizione di malessere quando la lamentela diventa eccessivamente frequente o intensa perché perde la sua funzionalità legata allo sfogo momentaneo.

Innanzitutto lamentarsi troppo può richiedere anche molto tempo ed energie che vengono sottratte ad altre attività che possono essere più piacevoli e più costruttive.

Inoltre, può incrementare la rabbia o la tristezza perché porta la persona a focalizzarsi sulle cose che non vanno come vorrebbe e che provocano malessere. Tutto questo, a lungo andare, può portare ad un vero e proprio blocco caratterizzato dalla passività e dall’inazione. In altre parole, ci si concentra così tanto sulle cose negative che si perdono di vista gli aspetti positivi della propria vita e della propria quotidianità e anche tutto ciò che la persona potrebbe fare per cercare di superare o di gestire al meglio le avversità.

La lamentela può avere un effetto negativo anche sulle relazioni sociali perché solitamente chiunque si stanca di avere a che fare con persone che mostrano un atteggiamento eccessivamente negativo e di autocommiserazione. Va bene parlare delle proprie difficoltà e delle proprie sventure, va bene confrontarsi con gli altri e richiederne il sostegno, ma in modo costruttivo. In caso contrario si corre il rischio di apparire come la vittima designata del destino che deve essere compatita e che non considera per niente i problemi degli altri.

Superare la tendenza alla lamentela

Lamentarsi troppo, insomma, fa male, sotto vari punti di vista. Per questo dobbiamo cercare di contrastare questa tendenza o quanto meno provare a renderla circoscritta per evitare che diventi troppo frequente ed intensa e, quindi, dannosa.

Questo non significa che tutti noi non abbiamo motivi di cui lamentarci, ce ne possono essere un’infinità, ma la lamentela continua non è un modo efficace per affrontarli.

Quello che dobbiamo fare, allora, è chiederci quali piccole azioni possiamo mettere in atto per cercare di superare i problemi che si presentano o comunque per migliorare la nostra vita e vivere al meglio le situazioni difficili. Abbiamo la capacità di esercitare un ruolo attivo sull’ambiente e di produrre dei cambiamenti in circostanze avverse, non dobbiamo per forza adattarci a ciò che non ci piace.

“Piuttosto che imprecare contro l’oscurità è meglio accendere una candela” Kenneth Blanchard.

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

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