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Erica Tinelli

Psicologa a Roma, Viterbo e Online

PERCHE’ E’ IMPORTANTE PENSARE ALLA MORTE?

Nella nostra società, spesso, l’invecchiamento e la morte sono considerati dei tabù dei quali non si deve parlare e che occorre allontanare quanto più possibile dalla consapevolezza. Questo atteggiamento di occultamento di qualcosa che, di fatto, è naturale, però, ha degli svantaggi. Pensare alla morte, infatti, può essere molto utile perché ci aiuta ad averne meno paura, a vivere meglio, a riconoscere e a perseguire le nostre priorità.

Avere meno paura

Le cose che ci spaventano e che, in virtù della nostra paura, cerchiamo di allontanare dai nostri pensieri spesso finiscono per spaventarci ancora di più. Il tentativo di non pensare a certe cose, infatti, non ci permette di confrontarci con esse, di elaborare ansie e preoccupazioni, di conoscerle meglio e di renderle familiari.

Se si cerca di non pensare, inoltre, può anche succedere di rendere i pensieri che vorremmo evitare ancora più opprimenti e fastidiosi, soprattutto in momenti particolari nei quali si è costretti a confrontarsi con notizie che hanno a che fare con la morte.

Pensare alla morte per vivere meglio

Pensare alla morte permette di vivere meglio, imparando a godere di ogni singolo giorno e a ricercare sempre il meglio da esso. Questo implica anche il saper prestare attenzione alle piccole cose, quelle apparentemente più stupide e che, in genere, vengono date per scontate.

La consapevolezza della morte consente anche di evitare i rimpianti, che rappresentano un grande fattore di malessere perché portano le persone a rendersi conto di aver tralasciato occasioni importanti che non potranno più recuperare. Uno dei rimpianti più diffusi nelle persone in fin di vita riguarda il non aver investito a sufficienza sulle relazioni sociali.

Riconoscere le proprie priorità

Se si tiene ben presente che il nostro tempo è limitato, si possono usare le proprie energie e risorse per le cose considerate più importanti, tralasciandone altre. Ad esempio, Steve Jobs era solito chiedersi quotidianamente: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. Se rispondeva di no per molti giorni di seguito rifletteva su quello che avrebbe dovuto cambiare per essere più soddisfatto. Il pensiero della morte, quindi, può essere una bussola di orientamento nella vita.

Dott.ssa Erica Tinelli

erica.tinelli@hotmail.it

3884462095

Per approfondire

Bormolini G. (2020). Ricordati che devi morire. Prepararsi alla propria morte. Edizioni messaggero, Padova.