DEFINIRE L’OBIETTIVO DI UNA CONSULENZA PSICOLOGICA EFFICACE
Ci sono tanti fattori che contribuiscono a rendere una consulenza psicologica efficace. Tra questi, uno dei più importanti è la definizione dell’obiettivo che si intende raggiungere con l’aiuto dello psicologo. Senza un obiettivo ben definito e condiviso, infatti, non viene chiarito ed esplicitato il risultato che si vuole ottenere. Di conseguenza, non si ha un punto di riferimento in base al quale orientare l’intervento e in base al quale valutare l’efficacia della prestazione professionale.
Definire l’obiettivo può sembrare un passaggio scontato e semplice, ma non sempre è così. Un obiettivo ben definito, stimolante ed efficace deve avere determinate caratteristiche.
Importanza dell’obiettivo
L’obiettivo deve riguardare un’area che per la persona è importante. Solo in questo caso sarà disposta ad impegnarsi per migliorare il proprio benessere e la qualità della propria vita.
La valutazione di quanto può essere utile raggiungere determinati obiettivi può essere molto soggettiva. Ad esempio, la fobia dell’aereo può essere estremamente invalidante e compromettente per una persona che adora viaggiare oppure che deve viaggiare per lavoro, mentre può essere totalmente insignificante per una persona che non ha una grande voglia o necessità di prendere l’aereo. In questo secondo caso, per quale motivo la persona dovrebbe investire nel risolvere una difficoltà che non le crea problemi?
Chiarezza e concretezza
Solo un obiettivo chiaro e concreto può rappresentare un valido riferimento da seguire.
L’obiettivo deve essere ancorato il più possibile a comportamenti o situazioni specifiche. Un esempio di obiettivo troppo ambiguo è, ad esempio, “voglio essere felice” perché non chiarisce cosa rende la persona felice e, di conseguenza, cosa vorrebbe cambiare nella sua vita. Dopo un’attenta analisi di questa definizione, si potrebbe arrivare a formulare uno o più obiettivi molto più chiari e concreti, come ad esempio: “imparare a gestire lo stress al lavoro”, ” migliorare il modo in cui interagisco con le altre persone”, “superare la fobia dei ragni”, ecc….
Obiettivo realistico
Ossia raggiungibile, altrimenti il fallimento è assicurato. Se l’obiettivo sembra essere irrealistico, è necessario ridefinirlo in termini realizzabili. “Essere sempre tranquillo e sereno” non è un obiettivo realistico (e neanche auspicabile), ma potrebbe essere trasformato in “imparare a gestire in modo efficace le situazioni che possono provocare ansia, stress e preoccupazioni”.
Termini positivi
L’obiettivo deve essere formulato, preferibilmente, evitando le negazione (“non voglio….”, “non essere…”, “non avere….”). La formulazione dell’obiettivo dovrebbe essere al positivo in modo da avere una descrizione più utile e più concreta perché più semplice da immaginare mentalmente. Ciò consente anche di comprendere più facilmente quando il risultato può essere considerato raggiunto.
“Un individuo o un gruppo privi di obiettivi sono come soldati che continuano a battere il passo restando sempre nella medesima posizione. Compiono azioni fine a se stesse. NON SANNO DOVE ANDARE.” (A. Fiorenza e G. Nardone, L’intervento strategico nei contesti educativi, p. 134).
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