fbpx

Erica Tinelli

Psicologa a Roma, Viterbo e Online

LA PAURA DI SBAGLIARE

LA PAURA DI SBAGLIARE.jpg

In quali contesti si può manifestare la paura di sbagliare?

Tra i timori più diffusi troviamo la paura di sbagliare. È presente negli uomini così come nelle donne, nei bambini, negli adolescenti e negli adulti, anche se ovviamente con modalità diverse. Si può manifestare in molti ambiti, ad esempio:

  • nello studio, dove può riguardare il timore di fare male dei compiti, di essere bocciati o comunque di non riuscire bene come si vorrebbe
  • nel lavoro, dove può esprimersi nella paura di non riuscire a svolgere determinate attività, soprattutto se nuove o se si ha poco tempo a disposizione
  • nelle relazioni, dove la paura di sbagliare potrebbe riguardare il fare commenti o di mettere in atto comportamenti ritenuti inopportuni
  • nello sport, in relazione sia agli allenamenti che alle gare

La paura di sbagliare è connessa al fatto che, spesso, facendo degli errori c’è il rischio di compromettere il risultato finale di una prestazione. Tuttavia, la paura di sbagliare e la frustrazione che si presenta quando l’errore si manifesta possono essere anche indipendenti dall’esito conclusivo. A volte, infatti, l’errore viene vissuto a prescindere come imperdonabile.

La paura di sbagliare è sicuramente legittima, ma bisogna saperla gestire affinchè non diventi invalidante.

Quali errori possiamo evitare e quali no?

Si può sbagliare in tanti modi e per tanti motivi.

Si può sbagliare per distrazione, perché ci si sente pressati dall’avere tante cose da fare, perché non si possiedono le giuste risorse, le competenze, le energie. In queste situazioni gli errori possono essere evitati con un’attenta organizzazione, programmando bene le varie attività, sviluppando le abilità per svolgere al meglio determinati compiti.

Ci sono, però, delle situazioni nelle quali l’errore è inevitabile o, almeno, è impossibile raggiungere fin da subito una buona prestazione. Si tratta dei casi in cui ci si è preparati, ma ci si trova in situazioni nuove, complesse, che richiedono abilità che non sono ancora ben consolidate o nelle quali è necessario utilizzare strategie difficili da individuare e da applicare. In tali circostanze gli errori possono far parte del normale processo di apprendimento e del tentativo di migliorarsi. Quello che si può fare è cominciare a sperimentarsi in contesti protetti e poi in situazioni di difficoltà crescente, ma non sproporzionata. Ciò permette di evitare di essere sottoposti ad una frustrazione eccessiva e di ridurre l’impatto negativo dei propri errori su se stessi e sugli altri. Ma la possibilità di sbagliare va sempre tenuta in considerazione e deve essere accettata.

L’unico modo per evitare di sbagliare, infatti, è scegliere di dedicarsi solo a cose che risultano molto semplici ed accontentarsi di ciò che si ha. È una prospettiva sicuramente poco rischiosa, ma probabilmente anche poco allettante per molte persone. Se non si accetta di poter sbagliare, ci si priva della possibilità di progredire.

Quando la paura di sbagliare diventa problematica?

Entro certi livelli la paura di sbagliare è normale. Anzi, può essere anche utile perché può portarci a prepararci al meglio.

Diventa problematica quando arriva a condizionare il corso della propria vita come può succedere, ad esempio, a chi rinuncia, per timore di incappare in degli errori, a fare delle esperienze che desiderano molto.

Un’altra manifestazione problematica della paura di sbagliare riguarda quelle situazioni nelle quali la persona, per evitare errori, ricontrolla più e più volte ciò che ha fatto fino a sviluppare una vera e propria ossessione che la rende sempre insicura ed insoddisfatta.

Altre volte ancora, anche in virtù della ricerca del momento giusto, c’è chi ripete continuamente il copione ridondante del rimandare, non tenendo in considerazione il fatto che a volte fare un errore sarebbe comunque preferibile rispetto allo stare fermi in quanto consentirebbe di uscire da uno stato di passività e di esplorare delle alternative.

E tu, che hai intenzione di fare? Ti metti in gioco accettando di sbagliare oppure ti accontenti della “strada sicura”? La risposta non è per niente scontata e molto personale. In ogni caso, buona scelta!

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

Se ti è piaciuto questo articolo potrebbe interessarti anche:

“NON SONO PORTATO PER FARE QUESTA COSA”

ASPETTARE IL MOMENTO GIUSTO

QUANDO LA PAURA DIVENTA INVALIDANTE: LE FOBIE