fbpx

Erica Tinelli

Psicologa a Roma, Viterbo e Online

SOFFRI DI PANICO? ECCO COSA NON DEVI DIRTI

Nel mio lavoro mi sono resa conto che molte persone che soffrono di attacchi di panico hanno la tendenza a dirsi “Razionalmente lo so che non c’è nessun motivo per andare in panico” o frasi simili. Ecco alcuni esempi:

“Razionalmente lo so che non mi verrà un infarto”

“Lo so che con le mie paure esagero”

“Razionalmente lo so che non impazzirò se prenderò il treno”

“So che non succederà nulla di catastrofico se rimarrò da solo in casa, come sempre”

“Razionalmente lo so che dovrei uscire senza preoccuparmi”

“Razionalmente lo so che non dovrei avere paura di prendere l’aereo, anzi è il mezzo di trasporto più sicuro”

Queste sono alcune delle frasi che mi dicono più spesso le persone che partecipano al mio percorso online “no al panico sì alla vita”.

E sono tutte frasi che bisognerebbe evitare di ripetersi perchè non servono a niente.

Il problema di queste frasi è nella parola “Razionalmente”. La razionalità, infatti, spesso non funziona per superare l’ansia e il panico perchè si tratta di emozioni e le emozioni hanno delle logiche di funzionamento differenti.

Razionalmente lo sai, ma a livello emotivo e percettivo non lo senti e senti qualcosa di diverso.

Razionalmente lo sai, ma a livello di esperienze concrete non lo vivi.

Noi esseri umani non siamo solo razionalità, anzi, siamo molto influenzati anche dalle emozioni, dalle sensazioni, dalle percezioni, anche quelle contraddittorie e paradossali. Per questo sapere le cose solo a livello razionale non serve.

E’ importante, quindi, allenarsi anche ad accettare e a gestire le cose anche a livello emotivo e comportamentale.

Un primo passo può essere quello di pensare a qualcosa che mette paura senza provare in alcun modo a rassicurarsi o a distrarsi da quel pensiero per provare a pensare a qualcos’altro di più positivo. Accogli la tua paura e stai con quell’emozione senza provare a scacciarla.

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

ATTACCHI DI PANICO E CONTROLLO

Gli attacchi di panico sono in qualche modo connessi alla tendenza eccessiva ed estremizzata a voler controllare le cose. Non possiamo controllare sempre tutto quanto. Le nostre abilità di controllo hanno dei limiti e ci sono cose che più cerchiamo di controllare e più ci sfuggono.

Se ci pensi bene sicuramente ti verrà in mente qualche esempio di situazione nella quale hai provato a controllare le cose, per esempio organizzandoti molto bene, ma è andata peggio di altre volte in cui, invece, ti sei organizzato un po’ peggio o sei stato più sbrigativo e ti sei lasciato meno tempo a disposizione. 

Chi soffre di panico in genere cerca di controllare in modo esasperato i propri pensieri e i propri sintomi connessi alla paura. A causa di questo tentativo di controllo estremizzato finisce per esasperare le sensazioni di disagio.

Per esempio, c’è chi cerca di controllare il battito del cuore che sembra stia andando troppo velocemente. Così facendo può finire per farlo battere ancora più forte e ancora più velocemente.

C’è chi cerca controllare in modo estremizzato la respirazione e proprio per questo può alterarla creando difficoltà a respirare, mal di testa, vertigini, ecc.

Molte persone, poi, cercano di controllare la paura dicendosi che andrà tutto bene e proprio per questo  finiscono per amplificare la paura stessa.

Sono tutti tentativi di controllo che se estremizzati non solo soltanto inutili, sono anche dannosi. Per questo con le persone che partecipano al mio percorso online “no al panico sì alla vita” lavoriamo molto su questi aspetti rendendo il tentativo di controllo meno estremizzato e più flessibile.

In genere, infatti, le cose portate all’eccesso sono dannose, incluso il tentativo di controllo.

Cosa accadrebbe se nel momento in cui inizia a salire l’ansia che rischia di trasformarsi in panico le persone che soffrono di questo problema smettessero di esercitare questo tentativo di controllo eccessivo e dannoso?

Dott.ssa Erica Tinelli

È NECESSARIO USARE FARMACI PER SUPERARE IL PANICO?

Questa è una domanda che mi fanno spesso le persone che soffrono di attacchi di panico.

La risposta è “di solito no”, ma ovviamente ogni caso è un caso a sé che deve essere considerato nella sua specificità.

Nella maggioranza dei casi gli attacchi di panico si possono superare imparando a gestire in modo efficace l’ansia e la paura senza l’uso di farmaci.

All’interno del mio percorso online “no al panico sì alla vita” ho aiutato decine di persone a superare il problema senza usare i farmaci.

Qualche volta mi è anche capitato di lavorare con persone che si trovavano in un momento particolarmente difficile e che, per questo, hanno deciso di seguire una terapia farmacologica mentre facevano il percorso con me. La terapia farmacologica, però, è stata seguita per un tempo limitato. Dopo aver passato le fasi più critiche e dopo aver superato autonomamente gli attacchi di panico, hanno deciso di non usare più i farmaci.

Quindi usare i farmaci, in genere non è necessario e, quindi, più che una necessità, nella maggioranza dei casi è una scelta.

Ci sono molte persone che decidono di gestire gli attacchi di panico con l’uso dei farmaci.

Non c’è niente di problematico o di limitante in questo, a patto che si tratti davvero di una scelta consapevole e non di una scelta obbligata, cosa che capita ad alcune persone.

L’altro giorno, per esempio, parlavo con una persona che mi raccontava che usava la terapia farmacologia per gestire gli attacchi di panico, ma solo perchè non sapeva che altro fare. Viveva male il fatto di prendere i farmaci e doveva gestire degli effetti collaterali che per lei erano abbastanza pesanti.

Ci sono, invece, persone che vivono molto serenamente il fatto di prendere i farmaci per sedare l’ansia e il panico e non vorrebbero nulla di diverso. E va benissimo così.

Nessuna alternativa è giusta o sbagliata in senso assoluto. Dipende come ti senti tu a percorrere quella strada. Se ti senti bene va bene.

Fai la scelta che pensi sia migliore per te.

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

SUPERARE IL PANICO E RIPRENDERE AD USCIRE

Oggi ti parlo di P., un uomo di circa quarant’anni che da un paio di anni soffriva di attacchi di panico. Come accade molto spesso, anche per lui il problema era peggiorato nel corso del tempo e gli attacchi di panico erano diventati sempre più frequenti ed intensi.

Si sentiva al sicuro soltanto a casa e per questo cercava di restarci il più possibile. Non usciva nemmeno per andare a lavoro visto che aveva la possibilità di lavorare da casa.

Dopo un po’ di tempo, però, questa situazione ha iniziato ad essere troppo pesante per lui. Infatti, non si sentiva libero di scegliere e di vivere come voleva. Si sentiva al sicuro, ma anche molto limitato e depresso. La sua casa era diventata anche la sua prigione, una prigione sempre più opprimente che si era costruito da solo senza rendersene conto.

Ma dalle prigioni costruite dal panico è possibile uscire con le giuste strategie e la giusta determinazione.

Oggi P. è più o meno a metà del mio percorso “no al panico sì alla vita” ed ha iniziato a fare dei cambiamenti molto importanti. Ha ripreso a fare tante cose che non faceva da un po’. Per esempio ha iniziato ad andare in ufficio oppure a fare la spesa o a fare delle passeggiate. Diversamente da quello che succedeva all’inizio in cui faceva un po’ fatica a dare queste cose, oggi le cose iniziano a diventare più semplici e naturali. L’altro giorno, per esempio, di punto in bianco ha deciso di vestirsi e di andarsi a fare una bella passeggiata nel bosco senza particolari ansie e preoccupazioni. P. deve fare ancora dei passi avanti, ma è sulla strada giusta.

La sua storia dimostra che superare completamente gli attacchi di panico è possibile, anche quando la situazione di partenza sembra disperata.

Dott.ssa Erica Tinelli

SOFFRI DI PANICO E TI PORTI DIETRO LO XANAX?

Molte persone che soffrono di ansia e panico sono abituate a portare sempre con sé lo xanax o i fiori di bach. L’idea è quella di usarli al bisogno in caso di forte disagio. Può trattarsi anche di altri farmaci o di altre cose usate per provare a placare l’ansia, per esempio la camomilla. Portarsi dietro queste cose viene spesso vissuto come una salvezza. In realtà, però, non lo è per chi desidera risolvere il problema completamente e diventare completamente autonomo. Se vuoi superare il problema senza farmaci e ti porti dietro lo xanax o altre cose la situazione non migliorerà, anche se poi non li usi. Ogni volta che ti porti dietro queste cose, infatti, ti stai lanciando un messaggio implicito che dice “quella situazione è pericolosa da affrontare, per questo hai bisogno di aiuto”. Inoltre, ti stai dicendo che non sei in grado di affrontare autonomamente quella situazione potenzialmente minacciosa. L’unione di questi due messaggi (“quella situazione è critica” e “tu non sai affrontare le situazioni critiche”) aumenta la percezione di paura. E se aumenta la paura anche l’ansia cresce ed aumenta la probabilità che si trasformi in panico. Usare certi aiuti, come lo xanax o i fiori di bach, può sembrare una soluzione migliore rispetto all’evitare del tutto certe situazioni.  E forse da un certo punto di vista potrebbe esserlo, ma è comunque un comportamento che contribuisce a mantenere il problema. Infatti è una scelta che non elimina la paura, ma anzi la alimenta. Per questo se si pensa ad una soluzione davvero definitiva ed efficace del panico è necessario lavorare anche su questo aspetto, come faccio con le persone che partecipano al mio percorso online “no al panico sì alla vita”. Per risolvere completamente il problema, infatti, è’ importante focalizzarsi sulle soluzioni e non sulle cose che sono meno peggio di altre.

Dott.ssa Erica Tinelli

PANICO E ACCOMPAGNAMENTI

Ogni volta che per paura ti organizzi per cercare la compagnia degli altri l’ansia e il panico aumenteranno.

Le persone che soffrono di ansia e panico spesso si organizzano per non essere mai da sole nelle situazioni che non percepiscono come sicure.

Per esempio c’è chi si fa sempre accompagnare al supermercato.

C’è chi quando deve fare un viaggio di lavoro si organizza per essere sempre insieme ad altre persone per paura.

Altre persone cercano di non rimanere mai da sole a casa.

E così via.

Possono sembrare scelte sensate. In realtà, come mi confermano le persone che partecipano al mio percorso online “no al panico sì alla vita”, nella migliore delle ipotesi possono far star meglio lì per lì, ma nel complesso contribuiscono a far peggiorare il problema.

Ogni volta che per paura ti organizzi per cercare la compagnia degli altri ti stai dicendo che quella situazione è pericolosa e che non sei in grado di affrontarla da solo. Anche gli altri, non volendo, ti lanciano il messaggio che dice che da solo non saresti in grado.

Questi messaggi aumentano la paura, il panico, la tua percezione di incapacità e distruggono la tua autostima.

Dovresti, quindi, smettere di ricercare la compagnia degli altri per paura, ma potresti non essere in grado di farlo.

In una fase iniziale non è neanche necessario farlo.

Per iniziare è sufficiente che pensi che ogni volta che ricerchi la compagnia degli altri per paura contribuisci a peggiorare il problema perché la tua ansia aumenterà.

Non sforzarti di smettere di farlo, potrebbe essere troppo per te. Però pensa che ogni volta che cerchi la compagnia degli altri stai facendo peggiorare il tuo problema perché è come se ti dicessi e come se gli altri ti dicessero “da solo non sei in grado”.

Dott.ssa Erica Tinelli