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Erica Tinelli

Psicologa a Roma, Viterbo e Online

UMORISMO E SALUTE

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L’umorismo fa bene alla salute?

Il famoso caso di Norman Cousins sembrerebbe suggerire di sì.

Norman Cousins era uno scrittore al quale negli anni ’60 venne diagnosticata una grave malattia dei tessuti connettivi. Secondo i medici gli rimanevano pochi mesi di vita. Invece che rassegnarsi a questo triste destino, Cousins cominciò a studiare vari volumi di medicina e, sulla base delle conoscenze acquisite, portò avanti una cura di somministrazione massiccia di vitamina C e una “cura del riso” quotidiana, che prevedeva il ridere più possibile, anche guardando film comici e filmati di candid camer. In questo modo riuscì a diminuire i dolori lancinanti che lo affliggevano e a guarire completamente.

Secondo vari medici questo risultato eccezionale non è stato determinato solo dalla cura del riso, ma anche da altri fattori, come ad esempio l’estrema fiducia di Counsins nell’autoguarigione, l’assenza di panico verso la malattia, il sentirsi responsabile della terapia, che non venne delegata solo ai medici.

Fino a che punto l’umorismo fa bene alla salute?

Attenzione, però. La storia di Norman Cousins di certo non consente di affermare che è possibile guarire da malattie gravissime attraverso l’umorismo, ma piuttosto che l’umorismo esercita un effetto benefico sulla salute delle persone, come mostrato anche successivamente da altri studiosi. Ad esempio, Martin evidenzia che l’umorismo è associato alla tolleranza al dolore, all’attivazione di alcune componenti del sistema immunitario, alla riduzione dei sintomi di malattia. L’umorismo, inoltre, è un valido alleato contro lo stress, forse perché porta le persone a valutare più positivamente le varie situazioni, concentrandosi anche sugli aspetti più divertenti e comici.

Infine, l’umorismo rende più attraenti agli occhi degli altri e può essere utilizzato anche per ridurre conflitti e tensioni, facilitando lo sviluppo ed il mantenimento delle relazioni sociali e del supporto che da esse ne deriva.

Il valore terapeutico dell’umorismo è stato evidenziato anche in situazioni di vita tragiche. Ad esempio, secondo lo psicologo Viktor Frankl, che durante la seconda guerra mondiale è stato internato nei campi di concentramento, a volte in tale contesto l’umorismo sembrava avere la funzione di creare un distacco dalla situazione ed elevare gli uomini al di sopra della loro condizione.

L’umorismo in terapia

L’effetto benefico dell’umorismo sulla salute può sfruttato anche nella  terapia psicologica. In quest’ambito l’umorismo può essere usato per esagerare alcuni punti di vista al fine per evidenziarne i limiti.

Può permettere di presentare delle osservazioni che riguardano questioni delicate con un atteggiamento volto a sdrammatizzare.

Si tratta, però, di uno strumento molto delicato che deve essere usato nel modo giusto e nel momento giusto.  In caso contrario, rischia di apparire come un’offesa.

“L’efficacia terapeutica del motto di spirito supera spesso di gran lunga quella di certe serissime interpretazioni psichiatriche (P. Watzlawick, “Il linguaggio del cambiamento”).

Dott.ssa Erica Tinelli

3884462095

erica.tinelli@hotmail.it

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Bibliografia

Dionigi A., Gremigni P. (2010). Psicologia dell’umorismo. Carocci, Roma.

Frankl V. E. (2009). Uno psicologo nei lager. Ares, Milano.

Martin R. A., Lefcourt H. M. (1983). Sense of humor as a moderator of the relation between stressors and moods. Journal Of Personality And Social Psychology, 45(6), 1313-1324.

Martin R. A. (2001). Humor, laughter, and physical health: Methodological issues and research findings. Psychological Bulletin, 127(4), 504-519.