LE PRESCRIZIONI NELLA CONSULENZA PSICOLOGICA
In molti di tipi di consulenza psicologica, tra un incontro e l’altro, vengono date alla persona delle prescrizioni –o homework-. Si tratta di indicazioni molto concrete su come comportarsi in determinate situazioni o, più in generale, su dei compiti da svolgere secondo precise modalità. Può trattarsi, ad esempio, di domande che la persona si deve fare ogni giorno, di cose che deve pensare, di comportamenti che deve attuare.
A volte può sembrare strano ricevere queste indicazioni. Spesso, infatti, si pensa che lo psicologo non deve essere direttivo e non deve dire alle persone cosa fare, ma limitarsi ad aiutarle a vedere le situazioni da prospettive diverse, a riproporre quanto ascoltato e a fornire delle interpretazioni per favorire la comprensione di sè e delle proprie modalità di rapportarsi con gli altri. In realtà, però, eseguire queste prescrizioni è molto importante.
A cosa servono le prescrizioni dello psicologo?
Indipendentemente dalla loro specificità, tutte le prescrizioni servono a produrre dei cambiamenti nei comportamenti e nelle percezioni delle persone.
Eseguire specifici compiti è il modo più rapido e più efficace creare un cambiamento significativo nella direzione della risoluzione di un problema o del raggiungimento di un obiettivo.
Spesso i compiti che la persona deve fare possono anche sembrare bizzarri, stupidi, banali e forse anche controintuitivi. È fondamentale, comunque, impegnarsi per cercare di eseguirli alla lettera, senza sforzarsi necessariamente di comprenderne il senso. Quello che conta, infatti, è che la persona possa verificare come reagisce in determinate situazioni e in risposta a specifici stimoli. Capire i meccanismi che l’hanno portata a gestire bene determinate situazioni o, al contrario, ad avere delle difficoltà, potrà rappresentare un passo successivo da raggiungere anche attraverso il confronto con il terapeuta.
Il cambiamento che parte dalle esperienze concrete -invece che da riflessioni astratte- spesso è più semplice, rapido ed efficace.
E se la persona non riesce a fare quanto richiesto?
La cosa più importante è che la persona provi seriamente ad eseguire le prescrizioni, senza trovare scuse del tipo “non ho avuto tempo”, “mi sembravano cose stupide”, “non sapevo a cosa potessero servire”.
Se la persona tenta seriamente di eseguire le prescrizioni, qualsiasi risultato otterrà andrà bene. In alcuni casi –più rari di quello che si potrebbe pensare- può capitare che la persona non riesca a fare quanto prescritto o che riesca ad eseguire il compito in modo incompleto. Anche in tali circostanze, il tentativo della persona ed il modo in cui ha risposto a quanto proposto, consentono di raccogliere informazioni molto importanti che potranno aiutare lo psicologo a comprendere meglio la situazione e, di conseguenza, ad adattare il suo intervento alla situazione.
3884462095
erica.tinelli@hotmail.it
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