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Erica Tinelli

Psicologa a Roma, Viterbo e Online

SUPERARE IL PANICO ED ESSERE AL SICURO

Ti racconto una storia di successo nel superamento degli attacchi di panico, la storia di P.

Prima di superare gli attacchi di panico P. aveva paura di tante situazioni che aveva la tendenza ad evitare. Stava abbastanza bene soltanto a casa e a lavoro, gli unici due luoghi che percepiva come sicuri.

Non sapeva il perchè, ma quando cominciava ad allontanarsi da questi luoghi iniziava ad arrivare l’ansia che cresceva sempre di più fino a trasformarsi in panico. Sapeva che non c’era un motivo razionale che potesse spiegare la sua paura, ma aveva paura lo stesso.

Gli attacchi di panico lo facevano sentire devastato, come se avesse combattutto una battaglia estenuante.

Per questo motivo dopo un po’ di tempo aveva iniziato ad evitare di fare molte cose.

Quando l’ho conosciuto per lui lui esistevano solo la casa e il lavoro. Da solo non riusciva a fare altro. Niente sport, niente cinema, niente giri per i negozi, niente passeggiate, niente amici, niente week end fuori città come faceva un tempo.

Ogni tanto usciva con la sua compagna con la quale si sentiva un po’ più sicuro perchè pensava che avrebbe potuto soccorrerlo nel caso in cui si fosse sentito male. Aveva bisogno di una stampella alla quale appoggiarsi costantemente, ma anche in quei casi non si sentiva completamente al sicuro.

Nel mio percorso online “no al panico sì alla vita” ha superato gli attacchi di panico e finalmente ha potuto dire basta a tutte le limitazioni che aveva prima.

Ora P. si sente al sicuro sempre, anche facendo cose che, invece, prima lo spaventavano molto.

P. ha così ripreso a fare da solo e con serenità delle cose che non faceva da un po’ (passeggiate, cinema, uscite con gli amici, viaggi brevi e lunghi).

Ed ha scoperto che vivere senza le limitazioni dettate dal panico è molto più bello.

Dott.ssa Erica Tinelli

SUPERARE IL PANICO E RIPRENDERE AD USCIRE

Oggi ti parlo di P., un uomo di circa quarant’anni che da un paio di anni soffriva di attacchi di panico. Come accade molto spesso, anche per lui il problema era peggiorato nel corso del tempo e gli attacchi di panico erano diventati sempre più frequenti ed intensi.

Si sentiva al sicuro soltanto a casa e per questo cercava di restarci il più possibile. Non usciva nemmeno per andare a lavoro visto che aveva la possibilità di lavorare da casa.

Dopo un po’ di tempo, però, questa situazione ha iniziato ad essere troppo pesante per lui. Infatti, non si sentiva libero di scegliere e di vivere come voleva. Si sentiva al sicuro, ma anche molto limitato e depresso. La sua casa era diventata anche la sua prigione, una prigione sempre più opprimente che si era costruito da solo senza rendersene conto.

Ma dalle prigioni costruite dal panico è possibile uscire con le giuste strategie e la giusta determinazione.

Oggi P. è più o meno a metà del mio percorso “no al panico sì alla vita” ed ha iniziato a fare dei cambiamenti molto importanti. Ha ripreso a fare tante cose che non faceva da un po’. Per esempio ha iniziato ad andare in ufficio oppure a fare la spesa o a fare delle passeggiate. Diversamente da quello che succedeva all’inizio in cui faceva un po’ fatica a dare queste cose, oggi le cose iniziano a diventare più semplici e naturali. L’altro giorno, per esempio, di punto in bianco ha deciso di vestirsi e di andarsi a fare una bella passeggiata nel bosco senza particolari ansie e preoccupazioni. P. deve fare ancora dei passi avanti, ma è sulla strada giusta.

La sua storia dimostra che superare completamente gli attacchi di panico è possibile, anche quando la situazione di partenza sembra disperata.

Dott.ssa Erica Tinelli

SOFFRI DI PANICO E TI PORTI DIETRO LO XANAX?

Molte persone che soffrono di ansia e panico sono abituate a portare sempre con sé lo xanax o i fiori di bach. L’idea è quella di usarli al bisogno in caso di forte disagio. Può trattarsi anche di altri farmaci o di altre cose usate per provare a placare l’ansia, per esempio la camomilla. Portarsi dietro queste cose viene spesso vissuto come una salvezza. In realtà, però, non lo è per chi desidera risolvere il problema completamente e diventare completamente autonomo. Se vuoi superare il problema senza farmaci e ti porti dietro lo xanax o altre cose la situazione non migliorerà, anche se poi non li usi. Ogni volta che ti porti dietro queste cose, infatti, ti stai lanciando un messaggio implicito che dice “quella situazione è pericolosa da affrontare, per questo hai bisogno di aiuto”. Inoltre, ti stai dicendo che non sei in grado di affrontare autonomamente quella situazione potenzialmente minacciosa. L’unione di questi due messaggi (“quella situazione è critica” e “tu non sai affrontare le situazioni critiche”) aumenta la percezione di paura. E se aumenta la paura anche l’ansia cresce ed aumenta la probabilità che si trasformi in panico. Usare certi aiuti, come lo xanax o i fiori di bach, può sembrare una soluzione migliore rispetto all’evitare del tutto certe situazioni.  E forse da un certo punto di vista potrebbe esserlo, ma è comunque un comportamento che contribuisce a mantenere il problema. Infatti è una scelta che non elimina la paura, ma anzi la alimenta. Per questo se si pensa ad una soluzione davvero definitiva ed efficace del panico è necessario lavorare anche su questo aspetto, come faccio con le persone che partecipano al mio percorso online “no al panico sì alla vita”. Per risolvere completamente il problema, infatti, è’ importante focalizzarsi sulle soluzioni e non sulle cose che sono meno peggio di altre.

Dott.ssa Erica Tinelli

PANICO E ACCOMPAGNAMENTI

Ogni volta che per paura ti organizzi per cercare la compagnia degli altri l’ansia e il panico aumenteranno.

Le persone che soffrono di ansia e panico spesso si organizzano per non essere mai da sole nelle situazioni che non percepiscono come sicure.

Per esempio c’è chi si fa sempre accompagnare al supermercato.

C’è chi quando deve fare un viaggio di lavoro si organizza per essere sempre insieme ad altre persone per paura.

Altre persone cercano di non rimanere mai da sole a casa.

E così via.

Possono sembrare scelte sensate. In realtà, come mi confermano le persone che partecipano al mio percorso online “no al panico sì alla vita”, nella migliore delle ipotesi possono far star meglio lì per lì, ma nel complesso contribuiscono a far peggiorare il problema.

Ogni volta che per paura ti organizzi per cercare la compagnia degli altri ti stai dicendo che quella situazione è pericolosa e che non sei in grado di affrontarla da solo. Anche gli altri, non volendo, ti lanciano il messaggio che dice che da solo non saresti in grado.

Questi messaggi aumentano la paura, il panico, la tua percezione di incapacità e distruggono la tua autostima.

Dovresti, quindi, smettere di ricercare la compagnia degli altri per paura, ma potresti non essere in grado di farlo.

In una fase iniziale non è neanche necessario farlo.

Per iniziare è sufficiente che pensi che ogni volta che ricerchi la compagnia degli altri per paura contribuisci a peggiorare il problema perché la tua ansia aumenterà.

Non sforzarti di smettere di farlo, potrebbe essere troppo per te. Però pensa che ogni volta che cerchi la compagnia degli altri stai facendo peggiorare il tuo problema perché è come se ti dicessi e come se gli altri ti dicessero “da solo non sei in grado”.

Dott.ssa Erica Tinelli

LA PAURA DI UN NUOVO ATTACCO DI PANICO

E’ una delle paure più diffuse nelle persone che soffrono di attacchi di panico. È la paura di rivivere quelle sensazioni terrificanti e di esserne travolti.

Quando un attacco di panico finisce si può avere una sensazione di sollievo che, però, può essere annientata dal pensiero che potrebbe ricapitare. E spesso non è neanche il dubbio che potrebbe ricapitare, è la certezza che ricapiterà. Non si sa bene dove o tra quanto tempo, ma ricapiterà. 

Questa paura è travolgente e può portare le persone a cambiare il proprio stile di vita per ridurre la probabilità che accada. Per esempio B., una persona che ha lavorato con me sul problema, mi raccontava che evitava sistematicamente certi negozi affollati perchè pensava di non poter fuggire in caso di bisogno. 

La paura che succeda di nuovo a volte è talmente forte e radicata che può essere presente anche nelle persone che hanno superato il problema degli attacchi di panico da mesi. 

Come dico alle persone che partecipano al mio percorso online no al panico sì alla vita” questa paura è legittima, comprensibile ed anche utile perchè aiuta a tenere a mente il fatto che alla base degli attacchi di panico c’è la paura che può essere gestita in tanti modi, alcuni utili e altri disfunzionali. Se si impara a gestire la paura in modo efficace e si applica quanto imparato gli attacchi di panico non torneranno. Se, invece, si ricade in qualche comportamento sbagliato, il problema si può ripresentare.

E’ tutto nelle tue mani. Puoi superare gli attacchi di panico e puoi evitare che succeda di nuovo. E se fai quello che devi per evitare gli attacchi di panico la paura che succeda di nuovo potrebbe farti visita per un po’. Con il tempo, però, si indebolirà e sparirà perchè costantemente smentita dall’esperienza quotidiana che dimostra che gli attacchi di panico non ci sono. 

Dipende da te.

Dott.ssa Erica Tinelli

DAL PANICO PER FARE LE SCALE AL FARE SPORT

Quando ho conosciuto F. aveva 35 anni ed era in ottima forma fisica. Era stata una persona molto sportiva (nuoto, passeggiate, corse, palestra), eppure in quel periodo, a causa degli attacchi di panico, faceva fatica anche a fare quelle poche scale che la portavano al secondo piano della sua casa.

Infatti, aveva paura che quella semplice attività fisica avrebbe potuto provocarle l’ennesimo attacco di panico.

La sua “soluzione” era stata organizzarsi in modo tale da avere tutto al primo piano ed evitare di andare al secondo. Eppure sperimentava spesso che i suoi attacchi di panico si presentavano comunque, in qualsiasi situazione e durante qualsiasi attività.

All’inizio del mio percorso online no al panico sì alla vita” abbiamo lavorato sul superamento del panico e sulla gestione della paura.

Dopo un po’ gli attacchi di panico erano spariti. Rimaneva, però, la difficoltà a riprendere le varie attività fisiche interrotte per la paura di provocarsi degli attacchi di panico.

Sai qual era il suo blocco? F. cercava fin da subito di mettersi in gioco in attività che in quel momento per lei erano troppo difficili, come correre, andare in bicicletta o in palestra. Si spaventava così tanto che neanche provava fino in fondo e rimaneva bloccata sempre allo stesso punto.

Il suo errore è stato quello di porsi fin da subito obiettivi troppo ambiziosi.

Allora l’ho guidata a mettersi in gioco partendo dalle piccole cose, come le famose scale di casa e poi quella che lei chiama la “passeggiata lenta” e poi quella sempre più veloce e così via.

Questo “andare piano all’inizio” le ha permesso di riprendersi tutto quello che aveva perso e di arrivare molto più velocemente di quanto avrebbe pensato a fare passeggiate sportive, ad andare in bici e a fare palestra.

Spesso il segreto per ottenere risultati importanti è partire dalle piccole cose.

Ti è mai capitato di sperimentarlo?

Dott.ssa Erica Tinelli

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erica.tinelli@hotmail.it